IN LIBRERIA DAL 20 MARZO 2018 SAGGISTICA
PAOLO CENDON
I DIRITTI DEI PIÙ FRAGILI
Storie per curare e riparare i danni esistenziali,
Storia di una conquista recente: il diritto degli individui in difficoltà, a far valere le loro esigenze e a ottenere ciò di cui hanno bisogno.
PAOLO CENDON (Venezia 1940)è professore di Diritto privato all’università di Trieste. Grazie alla sua opera sono entrati nella cultura giuridica e nella vita del diritto italiano la figura dell’amministratore di sostegno e la nozione di danno esistenziale.
Ha pubblicato numerosi saggi giuridici e il romanzo L’orco in canonica (Marsilio 2016). Collabora con il “Corriere della Sera”.
Come possiamo proteggere gli esseri deboli che non sono in grado di difendersi da soli e che sono minacciati, non da un destino crudele, ma da persone vicine che vogliono approfittare della loro fragilità?
Come possiamo mettere in sicurezza i nostri diritti in vista di un futuro in cui potremmo non essere più in grado di esprimere le nostre volontà o di badare a noi stessi?
Fin dagli anni Settanta, quando ha collaborato con il team di Franco Basaglia per giungere a una profonda riforma della psichiatria e dei suoi istituti, Paolo Cendon è stato un giurista che ha ascoltato le esistenze dei più vulnerabili, dei meno fortunati, di chi ha bisogno di assistenza, e si è assunto la responsabilità di cercare nuove vie per la salvaguardia di nuovi diritti.
Alla sua azione si devono iniziative di legge che hanno portato al riconoscimento dell’idea di “danno esistenziale” e all’introduzione di figure come l’amministratore di sostegno.
Oggi, grazie al caleidoscopio di storie vere, ricavate da un’esperienza più che quarantennale, Cendon dimostra in questo libro che la fragilità è parte integrante della nostra umanità e, direttamente o indirettamente, ci riguarda tutti.
Solo una visione globale che abbracci diritti, doveri e responsabilità, dal testamento biologico all’adozione e all’affido, dalla riparazione del danno esistenziale alla fine di un istituto crudele come l’interdizione, all’alleviamento di tante forme di disagio, offre davvero alla nostra società la possibilità di una trasformazione profondamente benefica:
Una trasformazione che, anche grazie all’opera di Cendon, è già cominciata.
Basta ricordare che “non esistono soggetti deboli, a questo mondo, ci sono soltanto persone indebolite” e le loro storie sono un aiuto per tutti a riconoscere anche i chiaroscuri di ogni vita.
DA SEGNALARE «Paolo Cendon è il protagonista di questa estensione della civiltà e dell’umanità del cosiddetto diritto dei deboli.» – Claudio Magris
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