Sulla scia di una visione strategica estesa, e ormai comune, gli attori politici, economici e sociali stanno facendo i conti con un nuovo capitolo della periodica revisione di aggiornamento e ammodernamento delle misure pubbliche e private a corollario della quarta “rivoluzione industriale”, o meglio sociale, “la conversione digitale”, con il perfezionamento dei processi produttivi e globalmente, relazionali.
Sempre più esteso è il ricorso a processi automatizzati, se non già robotizzati anche grazie ad una integrazione tra prassi e procedure tradizionali e tecnologie di ultima generazione.
Si è inanzi ad una ristrutturazione profonda della vita relazionale specie nel settore terziario e gestionale delle relazioni umane, basta pensare alla diffusione dei programmi di diagnostica, di insegnamento e apprendimento, di controllo e intervento da remoto in tutti i settori di relazioni umane.
Anche le tecnologie “indossabili” sono in ascesa nel settore del benessere fisico, nelle attività lavorative e nelle applicazioni sanitarie e di cura in generale e si presentano come una opportunità per liberare gli uomini da mansioni dure, faticose, rischiose o sgradevoli.
Queste tecnologie hanno permesso di individuare campi di applicazioni inattesi, saldando, ad esempio, tradizioni di pratiche di assistenza accuditiva a modelli innovativi come sensori e badge in grado di monitorare parametri vitali e trasferirli a distanza anche con reazioni da remoto.
I moduli operativi digitali hanno già migliorato qualitativamente e quantitativamente i protocolli di prevenzione e di verifica routinaria , non chè gli interventi in emergenza, che pur si presentono spesso nei programmi di stabilizzazione e/o di recupero riabilitativo fisico e psichico. Si è posto fine ad un continuum esistenziale di separazione. Si sperimentano nuovi metodi, nuovi rapporti per una nuova autonomia, nuovi margini di libertà e di apertura al mondo.
Il messaggio che si ricava si esprime nella speranza che il cambiamento tecnologico realizzi tutte le sue aspettative positive anche per persone ristrette nell’ambito di una quotidianità senza prospettiva.
E’ una realtà nuova che può aumentare il senso di autonomia relazionale anche nel mondo della disabilità, che sta emergendo in tutta la sua complessità, estensione e problematiche assistenziali, che si è cominciato ad evidenziare ed affrontare con la legge”Dopo di noi”.(Legge 112/2016).
E’ vero che crescono le possibilità di rendere più facili le esperienze percettive, le relazioni interpersonali e soprattutto, le pratiche di cura e di assistenza vissute, sinora da vasti settori del disagio marginalizzato nella sfera familiare, nonostante che il mondo della disabilità sia emerso negli ultimi tempi nella sua complessità, estensione e gravità e a cui l’intervento legislativo è solo un manifesto di buona volontà ma senza interventi di sostegno reale.
Quando si avranno norme per facilitare anche ai disabili l’accesso alla rivoluzionale digitale? quando un programma di applicazioni facilitato ai disabili?
L’avvento della pandemia Covid-19 nel 2020 sta illuminando di negatività ulteriore un periodo storico caratterizzato da tutta una sintomatologia di problemi, disagi, di incertezze, di zone d’ombra in cui già covano il risentimento, la rabbia, l’insoddisfazione, la frustrazione, per le prospettive di un protrarsi di un presente di recessione e di contrazione della speranza di un futuro con trend positivo.
Sempre la pandemia ha generato significativi cambiamenti nella storia sociale e nel costume, non fosse altro che per l’impatto emotivo, quando non politico, prodotto nelle coscienze.
Le emozioni collettive si stanno sostanziando in un ripiegamento in se stesso, in un attenzione al proprio particulare e si sta riducendo l’attenzione ai bisogni di chi ha meno voce pur avendo più bisogni.
Chi pensa più ai Disabili e alle loro famiglie? Essi sono trascinati dal turbine di eventi che sfuggono al loro intervento, e subiscono un ulteriore fattore di aggravamento del ritardo di attenzione.
Essi interpellano sempre ed ancora la coscienza di tutti in merito al dramma del ” disabile” e del suo destino, della sua qualità di vita, della sua libertà e insieme la responsabilità di tutti.
Ugento, 10 Marzo 2021
Associazione “La Ragnatela”
Silvia Katharina Hoeck
(Rappresentante)
Nota: L’articolo si apre al contributo di chi vuole esprimere un parere in merito